LIVELLI DI INTERVENTO
- Monitoraggio Ecografico
- Stimolazione dell’Ovulazione
- Procreazione Medicalmente Assistita di I Livello
- Procreazione Medicalmente Assistita di II Livello di Tipo Omologa
- Transfer Embrionario di Fecondazione Eterologa
MONITORAGGIO ECOGRAFICO
Il livello più semplice di PMA è il monitoraggio ecografico dell’ovulazione, che consiste nel controllare, tramite una serie di ecografie, la crescita del follicolo fino al momento dell’ovulazione.
In effetti più che una vera e propria tecnica di PMA si colloca tra un metodo diagnostico e un metodo terapeutico: dal punto di vista diagnostico consente di verificare se avviene o meno l’ovulazione e se tutti i parametri valutati rientrano nella norma.
Dal punto di vista terapeutico può aumentare le probabilità di un concepimento consentendo alla coppia di avere rapporti sessuali mirati in corrispondenza del giorno esatto dell’ovulazione.
Il monitoraggio dell’ovulazione prevede una serie di ecografie pelviche addominali e transvaginali eseguite quotidianamente o a giorni alterni dalla fine delle mestruazioni fino ad ovulazione avvenuta.
Le ecografie possono essere accompagnate da dosaggi ormonali dell’estradiolo (prima dell’ovulazione) e del progesterone (dopo l’ovulazione).
STIMOLAZIONE DELL’OVULAZIONE
Una delle terapie dell’infertilità più frequenti consiste nel somministrare farmaci che stimolino l’attività delle ovaie e dunque la produzione di follicoli.
Si parla di induzione dell’ovulazione quando la terapia mira a provocare l’ovulazione in donne che altrimenti non ovulerebbero, cioè che soffrono di anovulatorietà cronica. Si parla di stimolazione dell’ovulazione quando la terapia mira a stimolare la produzione di follicoli in donne che ovulerebbero anche senza farmaci. In questo secondo caso può trattarsi ad esempio di donne che soffrono di oligomenorrea e che dunque, poiché ovulano più raramente del normale, hanno meno probabilità di restare gravide.
Spesso i ginecologi propongono una leggera stimolazione anche a donne che ovulano normalmente, affinché le ovaie producano più di un follicolo e dunque per aumentare le probabilità di un concepimento.
I farmaci usati sono il Clomifene e le Gonadotropine. Sono gli stessi usati nella FIVET, ma a dosi molto più basse, per evitare che si formino più di 2-3 follicoli e che si verifichi una gravidanza plurigemellare.
Proprio per controllare la quantità di follicoli che si sono sviluppati, oltre che per stabilire il momento dell’ovulazione, durante la terapia bisogna eseguire un monitoraggio ecografico, eventualmente accompagnato da dosaggi dell’estradiolo.
Quando il monitoraggio indica che l’ovulazione è imminente si possono avere rapporti sessuali mirati oppure eseguire un’inseminazione intrauterina.
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA DI I LIVELLO
INSEMINAZIONE INTRAUTERINA
L’inseminazione intrauterina è una tecnica attraverso la quale si cerca di aumentare le possibilità di incontro tra i gameti (ovociti e spermatozoi) all’interno della tuba. E’ quindi una tecnica di fecondazione in vivo.
Si induce una blanda crescita follicolare multipla (massimo 3-4 follicoli) attraverso l’iniezione sottocutanea di basse dosi di gonadotropine (ormone follicolo-stimolante) o, in casi selezionati, l’assunzione orale di citrato di Clomifene. Dopo alcuni giorni di terapia, la donna inizia un monitoraggio ecografico dell’ovulazione che ha lo scopo di valutare il numero e le dimensioni dei follicoli e, ove ritenuto indispensabile, un dosaggio di estradiolo e progesterone plasmatico.
Dopo aver raggiunto un diametro follicolare corretto (intorno ai 17-22 mm) e uno spessore endometriale di almeno 7 mm con caratteristiche di maturità, si induce l’ovulazione mediante l’iniezione sottocutanea od intramuscolare di HCG e si procede (circa 36-38 ore dopo) alla inseminazione, ossia al trasferimento in utero degli spermatozoi, precedentemente trattati in laboratorio al fine di renderli più idonei al raggiungimento dell’ovocita.
L’inseminazione avviene in ambulatorio, si utilizza un catetere morbido introdotto attraverso la vagina e il collo dell’utero.
Avvenuta l’inseminazione, la donna rimane sdraiata sul lettino ginecologico qualche minuto, poi si alza e può riprendere le normali attività. In genere, dalla sera dell’inseminazione si inizia una terapia di supporto della fase luteale mediante l’assunzione di progesterone per i 14 giorni successivi all’inseminazione stessa.
L’assunzione del progesterone ha lo scopo di sostenere l’endometrio (la mucosa di rivestimento della cavità uterina) e renderlo maggiormente adatto all’eventuale impianto di una gravidanza.
Dopo 14 giorni dall’esecuzione della procedura, viene richiesto alla donna di eseguire un prelievo ematico per la rilevazione dell’HCG e valutare quindi un eventuale stato di gravidanza.
In caso di negatività del test di gravidanza, la procedura può essere ripetuta più volte, in molti casi senza pausa tra un ciclo di stimolo ed il successivo, purché si esegua un’ecografia di controllo che verifichi l’assenza di ostacoli a procedere.
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA DI II LIVELLO
La principale tecnica di fecondazione extracorporea consiste nel prelevare gli ovociti e fecondarli in laboratorio. Successivamente si trasferiscono gli embrioni in utero.
La fecondazione dell’Ovocita, si può ottenere attraverso due tecniche:
• FIVET (Fertilizzazione In Vitro ed Embrio-Transfer) nella quale un certo numero di spermatozoi viene posto nello stesso terreno di coltura dove si trova l’ovocita, quindi indifferentemente uno di questi penetra nell’ovocita iniziando il processo di fertilizzazione e divisione cellulare;
• ICSI (Intra Cytoplasmatic Sperm Injection) dove con un microago viene iniettato un solo spermatozoo all’interno della cellula uovo.
TRANSFER EMBRIONARIO DA FECONDAZIONE ETEROLOGA
Presso il Centro PMA è possibile eseguire anche trattamenti di fecondazione eterologa con donazione di ovociti (gameti femminili) reperiti presso banche estere con le quali la Casa di Cura Igea ha siglato accordi di collaborazione.
La coppia che richieda di effettuare un trattamento di fecondazione eterologa seguirà un percorso clinico così strutturato:
Prima visita per raccolta anamnesi e spiegazione del percorso clinico ed amministrativo
Seconda visita per controllo degli esami richiesti (esami ematochimici, clinici, strumentali, consulenza psicologica ed altri esami ritenuti necessari) e firma dei consensi informati
Compilazione della scheda fenotipica con le caratteristiche fisiche della paziente ricevente (colore dei capelli, colore degli occhi, colore della pelle, ecc) per fare in modo da selezionare una donatrice fenotipicamente compatibile con la ricevente
Esecuzione del test genetico di screening per malattie genetiche sul partner maschile per permettere il confronto con omologo test a cui viene sottoposta la donatrice
Raccolta e congelamento del campione seminale presso la Casa di Cura Igea ed invio dello stesso presso la banca estera
Ricerca e selezione della donatrice secondo criteri e percorsi clinici conformi alle Linee Guida europee e nazionali: valutazione clinica, esami infettivologici, valutazione psicologica, test genetico per malattie genetiche comuni e più rare, ecc
Stimolazione farmacologica dell’ovulazione e prelievo ovocitario della donatrice
Fecondazione degli ovociti della donatrice con il liquido seminale del partner maschile della coppia ricevente e ottenimento delle blastocisti
Congelamento delle blastocisti
Invio delle blastocisti presso la Casa di Cura Igea
Preparazione farmacologica della paziente ricevente per esecuzione dell’embriotransfer della blastocisti scongelata presso la Clinica Igea
Le banche estere con le quali si sono siglati gli accordi di collaborazione sono conformi ai criteri di qualità previsti da normative nazionali ed europee per quanto riguarda le garanzie per i pazienti, la selezione delle donatrici, le procedure e i protocolli clinici e di laboratorio.
In Casa di Cura Igea vi garantiamo la protezione dei dati e tutela della riservatezza. Tutti I dati, comprese le informazioni genetiche, sono resi anonimi in modo tale che ne il donatore né il ricevente siano identificabili nel rispetto dell’anonimato e delle disposizioni della privacy (Decreto legislativo n. 191/2007).
Inoltre il contributo della donatrice è unicamente di tipo genetico, infatti il donatore di gameti non acquisisce alcuna relazione giuridica parentale con Il nascituro e non può far valere nei suoi confronti alcun diritto né essere titolare di obblighi (D.Igs n.191/2007).
La nostra équipe è a disposizione per informazioni e chiarimenti a seguenti numeri:
- 02/70142408
- 344/3612842
- mail: centrosterilita@casadicuraigea.it